Fragilità

Fragilità

Cos’è?


La fragilità è una sindrome clinica, frequente nelle persone anziane, in cui l’organismo va incontro ad una riduzione delle sue riserve, rendendo l’individuo più vulnerabile. È una condizione associata ad un aumentato rischio di eventi negativi per la salute, come le cadute, le complicanze cliniche anche per malattie non gravi e la perdita di autonomia. Nonostante sia una condizione riconosciuta in ambito medico, la fragilità non è causata da una specifica malattia. La sua origine è difficile da definire e include aspetti genetici, biologici, fisici, psicologici, sociali ed ambientali.

Chi colpisce e in che misura?


Secondo uno studio condotto fra gli over 65enni di 10 Paesi europei (l’analisi del Survey of Health, Aging and Retirement in Europe (SHARE)), il 17% degli anziani può essere definito fragile. Lo studio evidenzia differenze geografiche, tra nord e sud Europa, nella prevalenza di questa condizione: si va da un minimo del 5,8% in Svizzera al 27% in Spagna. In Italia la percentuale degli anziani fragili è del 14,3%, percentuale che sale al 23% se vengono inclusi i disabili. La prevalenza sale al 48,8% se si includono i pre-fragili, ovvero quegli individui che presentano solo una parte delle caratteristiche della fragilità.

Quali sono le cause?


La ricerca non è ancora riuscita a spiegare perché un anziano, durante il normale processo d’invecchiamento, diventa fragile. La ricerca scientifica ha evidenziato come la riduzione dell’esercizio fisico e problemi nell’alimentazione possano innescare un circolo vizioso, comportando perdite funzionali che compromettono lo stile di vita. Lo schema proposto da Jeremy Walston nel 2004 riassume la natura ciclica della fragilità e la sua complessità: Cause Fragilità Lo stress, acuto e cronico, la depressione, i bassi livelli di attività o la diminuzione dell’apporto proteico e di micronutrienti nella dieta, alterazioni ormonali possono scatenare e accelerare la fragilità. Ad oggi, la sarcopenia è ritenuta elemento principale della fragilità. La sarcopenia è una condizione, associata all’età, caratterizzata dalla progressiva e generalizzata perdita di massa e forza muscolare che comporta un aumento del rischio di eventi avversi, come disabilità fisica e diminuzione della qualità della vita. Dopo i 50 anni, i soggetti colpiti da questa condizione perdono ogni anno il 3% della loro forza muscolare. La sarcopenia è un aspetto pronunciato in età geriatrica, e nell’anziano è spesso associata ad una riduzione della densità ossea che ostacola il mantenimento della corretta postura, della deambulazione e della qualità della vita. Una caratteristica importante della sarcopenia è l’aumentata infiltrazione di grasso e di tessuto fibrotico a livello muscolare che alla riduzione della funzionalità muscolare.

Come si diagnostica?


Uno degli strumenti più utilizzati per diagnosticare la fragilità, è un semplice test suddiviso in 5 punti chiamato Physical Frailty Phenotype:
  • 1.Perdita di peso (maggiore di 4,5 Kg. nell’ultimo anno);
  • 2.Affaticamento (fatica in almeno 3 giorni/settimana);
  • 3.Riduzione della forza muscolare (misurata tramite dinamometro. < a 5,85 kg negli uomini e <3,37 kg nelle donne)
  • 4.Ridotta attività fisica (valutabile con la scala PASE= Scala di attività fisica dell’anziano)
  • 5.Riduzione della velocità del cammino (su percorso noto tempo > 7 secondi per percorrere 5 m.)
La presenza di almeno tre di queste sintomatologie determina la diagnosi di fragilità, mentre la presenza di uno o due di questi fattori definisce uno stato pre-fragile.

Prevenire l’evoluzione della fragilità


La Fragilità è una condizione “emergente” che sta acquisendo sempre più visibilità in quanto vi è un aumento dell’aspettativa di vita e dell’età media della popolazione. Intervenire solo su uno dei fattori implicati nella fragilità può non essere sufficiente per migliorare la salute dell’anziano: è importante agire su più piani, da quello fisico al contorno sociale e ambientale in cui vive la persona anziana. La Fragilità è una conseguenza di numerosi fattori concomitanti, il cui aspetto predominante consiste nella progressiva riduzione della forza muscolare e del peso corporeo. Di conseguenza, le principali strategie per prevenire e combattere la fragilità sono la promozione dell’attività fisica e il controllo dell’alimentazione e peso corporeo.

Ospedalizzazione della persona fragile


Per la persona fragile l’ospedalizzazione, indipendentemente dalla gravità dell’evento che l’ha determinata, è un significativo fattore di rischio di esiti avversi (complicanze post-operatorie, prolungata degenza, istituzionalizzazione post ricovero). Infatti, diversi studi hanno dimostrato che la fragilità si associa ad un elevato rischio di trombosi venosi ed eventi cardiovascolari, o a delirium dopo intervento chirurgico. In caso di interventi chirurgici, inoltre, la fragilità si associa ad una maggior probabilità di eventi post-operatori negativi, come la mortalità. La valutazione multidimensionale (VMA) è una metodologia che può essere utilizzata sin dalle prime fasi del ricovero per valutare la persona fragile e il suo stato complessivo di salute, al fine di evitare eventi avversi e la progressione verso la disabilità. In quest’ottica, dalla presa in carico dovrebbe essere predisposto un piano di dimissione individualizzato (DP=discharge planning) per ottimizzare gli esiti delle cure.